Storia
“Nel cuore di Città Alta una cucina autentica da assaporare”
Generazioni di passione e saper fare in cucina
Ogni dettaglio, dal gusto parigino alla scelta della boiserie nera e del rivestimento in velluto vinaccia, dall’atmosfera romantica al design decò, parla dei valori e dell’estetica della famiglia Acquaroli. La sala, in un connubio di tradizione e modernità, ospita un bancone dei dolci che richiama quello del Baretto e un grande camino recentemente restaurato, riscaldando gli ambienti con il suo fuoco crepitante.
Armonia tra tradizione e sperimentazione
Un omaggio alla famiglia e al territorio
La Ripa: un percorso storico e culturale
"L’atmosfera parigina nel gioco delle parole"
Un gioco di sillabe, per puro divertimento. Da Ripa, ecco Pari, come si pronuncia Parigi in francese. Una pura casualità che ben si specchia nel gusto bohémien del nostro locale.
Vi invitiamo a scoprire La Ripa, a lasciarvi avvolgere dalla nostra ospitalità e a degustare l’autenticità e la creatività della nostra cucina. Vi aspettiamo per condividere insieme a voi un pezzo della nostra storia e del nostro cuore.
STORIA
L’ingresso del ristorante è sovrastato da un maestoso albero secolare e una scalinata invita ad ascendere verso una terrazza rialzata, offrendo un angolo pittoresco e conviviale che prelude alla spaziosa sala interna e ai due accoglienti salottini, ambienti dove regna un’atmosfera rilassata ed elegante.
Generazioni di passione e saper fare in cucina
Ogni dettaglio, dal gusto parigino alla scelta della boiserie nera e del rivestimento in velluto vinaccia, dall’atmosfera romantica al design decò, parla dei valori e dell’estetica della famiglia Acquaroli. La sala, in un connubio di tradizione e modernità, ospita un bancone dei dolci che richiama quello del Baretto e un grande camino recentemente restaurato, riscaldando gli ambienti con il suo fuoco crepitante.
Armonia tra tradizione e sperimentazione
Il nostro chef, il talentuoso Cristian Semperboni, con un curriculum arricchito da esperienze stellate in tutta Italia, si dedica a creare un menu che esalta la tradizione, proponendo piatti innovativi che attingono con rispetto alle radici della cucina bergamasca e nazionale. Da “Il ritorno del Bertagni” al “Coniglio tonnato”, il viaggio culinario abbraccia i palati con proposte che spaziano dal locale al globale, sempre con un occhio attento ai prodotti made in Bergamo e alla stagionalità.
Un omaggio alla famiglia e al territorio
La nostra storia è anche un tributo: fra gli scaffali troverete il liquore Antonietta, un amaro dedicato alla nonna di Lucia, Annalisa e Tito, creato nel 2020 con le erbe dei Colli e carico di ricordi e aromi di Bergamo. È il simbolo del nostro legame con il territorio e della continuità tra le generazioni che anima ogni nostra creazione in cucina.
La Ripa: un percorso storico e culturale
Già antica via di collegamento e camminamento storico, La Ripa, o via San Vigilio come indicato nelle mappe, ha da sempre rappresentato un punto di snodo fondamentale nella storia cittadina. Un luogo che, osservando da ogni direzione, ha dominato le epoche e ora accoglie con aperte braccia chi desidera immergersi nel suo racconto fatto di bellezza, cultura e sapori unici.
Vi invitiamo a scoprire La Ripa, a lasciarvi avvolgere dalla nostra ospitalità e a degustare l’autenticità e la creatività della nostra cucina. Vi aspettiamo per condividere insieme a voi un pezzo della nostra storia e del nostro cuore.
Qualunque giorno o momento vissuto al Baretto per Beppe è speciale. Anzi: «Anzi – sorride -, per il Beppe del Baretto come mi chiamano e conoscono tutti a Bergamo: quel giorno del 1968 avevo 10 anni e ho lavato il mio primo bicchiere – e continua -. Il Bar di San Vigilio è diventato Baretto, semplicemente, come lo chiamava la gente di Bergamo». Un luogo storico, un punto di incontro, di relazioni e vite che qui sono passate. Pezzi di storia, dello stesso locale, che si rinnova e nel 1988 si trasforma in ristorante: «Ho percepito che era il tempo di sviluppare un’offerta più articolata». Una cucina legata al territorio, «con contaminazioni che fanno parte della mia cultura e del mio modo di essere: tanta Bergamo quindi, ma anche ispirazioni in giro per l’Italia e il mondo, con una passione speciale per la Francia». I bistrot parigini così come quel senso antico e bohémien di luoghi del cuore come l’Harry’s Bar di Venezia e il Café de Flore di Parigi.